AAVV (a cura di M. Marubbi), Giacomo Bertesi 1643-1710 uno scultore barocco da Cremona alla Spagna, Bolis, Bergamo s.d., 160 pagine formato cm. 23×28.

Per chi non lo conoscesse, Giacomo Bertesi è uno scultore che ha eseguito in prevalenza opere lignee di soggetto sacro e, pur essendo stato un maestro, non gode della fama ottenuta da altri artefici come Andrea Fantoni e Andrea Brustolon.
Contribuiscono in gran parte a risarcirlo il convegno tenutosi a Soresina (Cr), sua patria natale, nel novembre 2010 e i relativi atti usciti successivamente in una bella edizione che ci proponiamo qui di commentare.
Dopo l’introduzione di Mario Marubbi, curatore del convegno e del volume, si susseguono vari saggi, il primo dei quali dedicato al Bertesi scultore, con particolare riferimento alla realizzazione di Crocifissi. Segue un contributo che credo di particolare interesse per chi segue il nostro sito poiché fa emergere le figure, talvolta misconosciute, di tanti artefici del legno attivi a Cremona alla metà del Seicento. Dopo una pausa che permette di ammirare 25 opere di Bertesi (e due di Giuseppe Chiari) a colori a tutta pagina, riprendono i testi con un saggi su Bertesi architetto.
Seguono alcuni saggi che testimoniano la presenza di Bertesi a Parma, accanto all’intagliatore trentino Lorenzo Haili (del quale ci siamo occupati anche di recente), a Genova prima dell’irrompere sulla scena di Antonio Maria Maragliano e, infine, in Spagna.
Si torna poi a quella che è stata la prima importante committenza di Bertesi, ossia l’ancona lignea della Sacra Famiglia per la Cattedrale di Cremona, messa a confronta con la più tarda ancona del Miracolo di sant’Eusebio eseguita da Alessandro Arighi e collocata dirimpetto nella stessa Cattedrale; sono di particolarecinteresse, a nostro avviso, le considerazioni sull’iconografia della Sacra Famiglia che si afferma a partire dal Seicento.
Dopo un contributo sugli stucchi e le quadrature di palazzo Lodi Mora a Cremona, si parla di due allievi di Bertesi: Giulio Sacchi e il già citato Giuseppe Chari, dei quali si tenta di ordinare i rispettivi cataloghi di opere. Chiudono di fatto il volume due saggi di natura tecnica sul restauro di alcune opere bertesiane.
Sebbene non vi sia soluzione di continuità, preferiamo considerare parte degli apparati finali: un contributo sulla “fortuna” critica di Bertesi presso gli storici cremonesi, il Regesto dei documenti (trascritti) che in qualche modo lo riguardano, la Bibliografia e l’Indice dei nomi che, sempre più spesso, segna il discrimen tra pubblicazioni scientifiche come questa e frettolosi prodotti editoriali.

Nota
Dopo aver ultimato la recensione, ci siamo resi conto che il libro non è facilmente reperibile. Il sito dell’editore Bolis non ne pubblica il prezzo e lo dichiara “al momento non disponibile”. Ci è stato riferito che era possibile richiederlo gratuitamente alla Provincia di Cremona, ma ciò avveniva prima della riforma di detti enti locali. Un tentativo può essere fatto presso l’Assessorato alla cultura del Comune di Soresina (Cr).
Resta la possibilità di una ricerca presso qualche libraio specializzato o su internet.

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