Inedito busto di Giuseppe Verdi di Alfonso Bertelli

della Redazione di Antiqua

Venuto in possesso di questo ritratto in terracotta raffigurante Giuseppe Verdi, proveniente da Bologna e firmato “Prof. Bertelli”, un nostro affezionato visitatore ci chiedeva notizie sull’autore [Figure 1, 1a e 1b].

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Figure 1 e 1a. Alfonso Bertelli, Ritratto di Giuseppe Verdi, 1880 circa, terracotta patinata, altezza complessiva cm. 46 (basamento: cm. 17 x 12, altezza 18), Varese, collezione privata.

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Figura 1b. Dettaglio della firma del busto di Figura 1.

È stata proprio la provenienza da Bologna del busto a indirizzarci verso lo scultore Alfonso Bertelli (Bologna 1822-1896) (nota 1). Avviato agli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, vinse alcuni premi giovanissimo nel 1836 e 1838, prima di recarsi a Firenze a studiare presso lo scultore Giovanni Dupré (1817-1882). Lo ritroviamo nel 1845 nella sua città natale dove intraprese la sua carriera artistica realizzando diverse stature, monumenti e ritratti [Figura 2, nota 2].

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Figura 2. Alfonso Bertelli, Monumento funebre Pallotti, 1867 circa, Certosa di Bologna, Chiostro Maggiore (foto Fondo Belluzzi del Museo civico del Risorgimento di Bologna, Copyright © Museo civico del Risorgimento di Bologna | Museo della Certosa. Tutti i diritti riservati).

Sono piuttosto rare le opere ascrivibili ad Alfonso Bertelli, il quale si è cimentato in altre occasioni nel ritratto di personaggi pubblici o privati, come il poeta Giovanni Marchetti (1861), oppure Giambattista Renoli (1869) oppure ancora Alfredo Zucchini (perduto).
Il busto in terracotta raffigurante Verdi potrebbe essere un bozzetto per un’opera commemorativa in marmo o bronzo che non risulta sia mai stata realizzata.
Esso colloca presumibilmente in una fase piuttosto avanzata dell’attività di Bertelli perché coglie il compositore ormai anziano, più precisamente tra il 1886, a quando risale il celebre ritratto eseguito da Giovanni Boldini a Parigi [Figura 3] e il 1899, quando il maestro viene immortalato dal fotografo Pietro Tempestini (1843-1917) a Montecatini Terme [Figura 4].
Quest’ultima immagine è assai somigliante al ritratto di Bertelli, il quale, tuttavia, era ormai morto da tre anni.

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Figura 3. Giovanni Boldini, Ritratto di Giuseppe Verdi, 1866, pastello, cm. 65 x 54, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

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Figura 4. Pietro Tempestini, Ultimo ritratto di Giuseppe Verdi, 1899, fotografia, Illustrazione Italiana, anno XXVI n. 42.

NOTE

[1] In un rimo momento si era pensato a un’opera giovanile di Renato Bertelli (1900-1974), prima che aderisse alla corrente futurista, perché il padre di questo artista senese era titolare di una ditta dedita alla lavorazione di terrecotte artistiche.

[2] Su Alfonso Bertelli si può reperire una scheda sul sito storiaemomoriadibologna [Leggi], tratta da: Roberto Martorelli, Cento anni di scultura bolognese. L’album fotografico Belluzzi e le sculture del Museo civico del Risorgimento, numero monografico del Bollettino del Museo del Risorgimento, LIII, Bologna 2008; citato anche in: Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del Primo Novecento, vol. I, Allemandi, Torino 1994, p. 86.

Novembre 2021

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