Catalogo a cura di Antonio Mazzotta e Claudio Salsi (con Agostino Allegri e Giovanna Mori), Officna Libraria, Milano 2018, 142 pagine formato 28 x 23, 27,00 euro.

Mostra, Milano, Castello Sforzesco, Sale dell’Antico Ospedale Maggiore 13 ottobre 2018-13 gennaio 2019, ingresso libero.

Per chi è interessato allo specifico argomento delle Pietà – e noi di Antiqua lo siamo per essercene occupati in varie occasioni – si tratta di una mostra imperdibile.
Lo stesso dicasi per tutti quelli che subiscono il fascino di Michelangelo e di un capolavoro assoluto come la Pietà Rondanini, ospitata proprio negli ambienti dell’Antico Ospedale Maggiore del Castello Sforzesco di Milano, che anche iniziative come questo contribuiscono a valorizzare.
La Pietà Rondanini non è ricompresa tra le opere della mostra, che si conclude con una copia in gesso della Pietà vaticana, la prima cosa che si vede entrando “in fondo al cannocchiale visivo” secondo il geniale, efficacissimo allestimento di Andrea Perin.
Ventiquattro opere tra sculture, dipinti, incisioni e altro, disposte in tre sale per spiegare come una fattispecie iconografica nata in Germania nel Trecento abbia attecchito e si sia sviluppata in Italia.
Quasi tutte le opere sono di notevole qualità, scelte in modo oculato e richieste ai vari prestatori nazionali e internazionali, alcuni dei quali di grande prestigio.
Sebbene sia una mostra da vedere per le emozioni che suscita, segnaliamo con soddisfazione che è stato fatto un catalogo per poter meditare sui contenuti.
Il catalogo contiene saggi di Claudio Salsi, Giovanna Mori e Salvatore Settis, che preludono alla descrizione del percorso, svolta da Agostino Allegri e Antonio Mazzotta, in cui le immagini delle opere esposte si integrano con le immagini di opere complementari al fine di fornire un quadro veramente completo dell’argomento sotto il profilo sia storico-artistico, sia iconografico.
Unica pecca, a voler essere severi, è la scelta di produrre un catalogo con una veste editoriale inutilmente lussuosa; una sobria brossura avrebbe consentito di contenere al di sotto dei 20 euro un costo che giudichiamo eccessivo.

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