Maurizia Tazartes, Angelo Caroselli e compagni di strada. Arte, risse, streghe in Campo Marzio (1600-1650), 112 pagine formato 21 x 15, Mauro Pagliai, Firenze 2024, euro 18.

Abbiamo già avuto modo di esprimere il nostro apprezzamento per lo stile di Maurizia Tazartes in occasione dell’uscita del volume dedicato a Orazio Gentileschi nel 2016 [Leggi], seguito da Tra pittura e bordello. La vera vita di Agostino Tassi (2017) e preceduto da altri, tutti da leggere.
Anche in questo caso l’autrice conferma le sue doti narrative e, allo stesso tempo, di studiosa in questo lavoro sul poco noto pittore romano Angelo Caroselli, considerato un seguace di Caravaggio, anche se dotato di uno stile personalissimo che si avvicina a quello dei pittori nordici attivi a Roma con i quali condivideva arte, risse e bisbocce. Caroselli era anche un eccellente copista, mai però falsario, capace di mettersi nei panni di pittori come Raffaello, Tiziano, Poussin e altri ancora al punto rendere le sue versioni indistinguibili dagli originali.
Rispetto alle monografie tradizionali di un dato autore, costituite da una parte introduttiva in cui si addensano le note biografiche e da un catalogo in cui si avvicendano schede ordinate numericamente – per altro assolutamente valide sul piano scientifico e lodevoli nella loro sistematicità – il libro della Tazartes miscela in un racconto i vari elementi: dati biografici, attenta descrizione del contesto, presentazione delle opere principali secondo uno sviluppo cronologico che tiene conto dei diversi luoghi in cui Caroselli si trova a operare, dei suoi compagni d’arte e di strada, dei vari generi. Si legge come un romanzo, ma non vi è nulla di romanzato; tutto è rigorosamente documentato come attesta una corposa bibliografia.

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