Simone Chiarugi, Enigma in un mobile di Francesco Abbiati, 48 pagine formato 30 x 21, Mandragora, Firenze 2023, euro 25.

Pochi mobili hanno avuto il privilegio di una pubblicazione interamente dedicata e scritta da uno specialista come Simone Chiarugi, autore di un testo fondamentale come Botteghe di mobilieri in Toscana (1780-1900), pubblicato nel 1994.
Francesco Abbiati è un autore difficilmente inquadrabile perché la sua carriera si svolge tra Milano, Roma, Napoli, Madrid e Lisbona, niente male per uno che, orgogliosamente, denuncia i suoi natali a Mandello del Lario sul lago di Como nei mobili su cui appone la sua firma.
Questo originalissimo mobile “a segreteria”, di cui la copertina riproduce un dettaglio della parte centrale, non è firmato ma gli può essere attribuito senza esitazioni perché lo stile e i riferimenti iconografici sono inconfondibili.
L’agile testo di Chiarugi, intercalato da splendide immagini che ritraggono il mobile in tutti i suoi aspetti, non si occupa tanto della figura dell’artefice, quanto del significato delle numerose scene rappresentate.
Se le scene riprodotte sui fianchi sono tratte, con molta libertà, dalle incisioni dei marmi del Museo Pio-Clementino di Roma, pubblicate da Ennio Quirino Visconti nel 1778 e dalle Vestigia delle Terme di Tito e loro interne pitture, pubblicato a Roma nel 1776 con le incisioni di Marco Carloni (742-1796), l’interpretazione della scena centrale si presenta problematica e ad essa vengono dedicate diverse pagine.
È questo l’enigma di cui parla il titolo che l’autore propone di svelare con buoni argomenti.

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