Laura Picchio Lechi, Lo Sposalizio della Vergine di Raffaello. Tra fortuna critica e documenti inediti, 152 pagine formato cm. 24 x 17, Olschki, Firenze 2022, euro 35,00.

Tra fortuna critica e documenti inediti”, il sottotitolo, è forse la migliore sintesi di un libro costruito in modo impeccabile attorno a uno dei dipinti più famosi di Raffaello e forse dell’intero Rinascimento: Lo Sposalizio della Vergine di Brera.
Non sempre così famoso, tuttavia, come si deduce leggendo il (secondo) capitolo dedicato proprio alla sua “fortuna critica”, pressoché sopita fino a tutto il XVIII secolo ed esplosa successivamente, soprattutto nel corso del Novecento. Anche il primo capitolo, dedicato all’analisi dell’opera, reca cospicue tracce del dibattito attorno al dipinto.
Preceduto da una ricognizione sul collezionismo in una Brescia “insospettabilmente” illuministica alla fine del Settecento, a cui è dedicato il capitolo terzo, si arriva a descrivere, nel capitolo quarto, le vicende che hanno condotto un generale napoleonico, il bresciano Giuseppe Lechi, a Città di Castello, dove il dipinto di Raffaello era conservato nella chiesa di san Francesco per la quale era stato commissionato. Da qui l’opera viene trasferita a Brescia dopo che gli era stata “donata” (c’è chi sosteneva che l’acquisizione non fosse legittima).
Quanto viene riportato è tratto da una serie di documenti, in parte inediti, facenti parte dell’archivio della famiglia Lechi di cui l’autrice è entrata a far parte.
Il quinto e ultimo capitolo narra le circostanze che conducono il dipinto a Milano, fino alla sede attuale, dopo che i Lechi l’avevano alienato all’inizio dell’Ottocento, per ovviare alle ristrettezze economiche succedutesi alla conquista di Brescia da parte dei “nemici” austriaci nel 1799. C’è anche una coda rappresentata dai tentativi di far tornare il dipinto a Città di Castello.
Chiude un Appendice documentaria, la bibliografia e il sempre apprezzabile indice dei nomi. Belle le immagini raccolte alla fine del volume: pagine di documenti originali, disegni e, soprattutto, numerose versioni dello Sposalizio dipinte o incise da vari autori.

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