Alessandra Giannotti, Sculture in terracotta. Devozione nella casa fiorentina del Rinascimento, 116 pagine formato cm. 24 x 15, Olschki, Firenze 2021, euro 30,00.

Il volume apre con una disamina delle raccolte di oggetti rinascimentali e del gusto nel predisporre l’arredo domestico con particolare riferimento alla comunità anglosassone presenta a Firenze agli inizi del Novecento. Tra questi troviamo Arthur Acton e la moglie Hortense Lenore Mitchell, proprietari di Villa La Pietra a Firenze, dal 1994 sede di un campus della New York University, dove si trovano gli oggetti in terracotta riuniti nel catalogo con cui il volume si chiude.
In parallelo al collezionismo privato, si sviluppano gli studi specialistici sulla produzione scultorea “minore”, in gran parte eseguita in terracotta a uso devozionale (ma non solo) e molti oggetti troveranno spazio in importanti musei come il South Kensington di Londra (ora Victoria and Albert) e il Kaiser-Friedrich di Berlino.
Relativamente alle 8 sculture della raccolta Acton presentate nel catalogo e ad altri oggetti ad esse collegati, conservati in collezioni pubbliche e private, il volume approfondisce temi importanti come la prevalenza di alcuni soggetti, la loro iconografia e quindi la loro derivazione, la collocazione originale all’interno delle abitazioni rinascimentali (confrontandola con l’inserimento negli arredi novecenteschi, spesso improntato a criteri filologici) e la committenza.
Numerosi dati e informazioni sono stati ricavati dalla ricognizione dei documenti cinquecenteschi collocati nell’archivio del cosiddetto Magistrato dei fanciulli, un ente creato a Firenze nel 1393 allo scopo di tutelare i diritti dei minori rimasti orfani, così come di vedove e soggetti incapaci, con riguardo alla salvaguardia dei loro beni.
Per quanto riguarda gli autori di queste sculture in terracotta, organizzati in botteghe in grado di riprodurre più volte lo stesso soggetto (o sue varianti) anche in materiali diversi, accanto a nomi celebri, tra cui primeggia quello dei Della Robbia, si fanno strada artefici poco noti come il maestro dei bambini irrequieti (Sandro di Lorenzo di Smeraldo?) o il maestro del David e del San Giovannino (Benedetto da Rovezzano?).
Libro ben scritto e ben realizzato con belle immagini non solo delle sculture catalogate, ma anche degli esemplari di confronto e riproduzioni di foto d’epoca di vari ambienti arredati di Villa La Pietra, in cui alcuni oggetti sono riconoscibili.

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