Il valore dei dipinti fiamminghi del XVII secolo. Riflessioni di un neofita

di Andrea Paoli (*)

Ho condotto una piccola ricerca analizzando le aggiudicazioni d’asta di pittori fiamminghi che sono stati tra i protagonisti del genere della “natura morta” durante il così detto “secolo d’oro olandese”. Quest’ultimo è stato un lasso di tempo nella storia dei Paesi Bassi corrispondente più o meno al Seicento, periodo durante il quale le scienze, il commercio e le arti olandesi furono tra le più acclamate in Europa e nel mondo occidentale.
Per comodità, ho preso in considerazione solo le battute d’asta di Sotheby’s nelle sue sedi di Londra, New York e Amsterdam negli ultimi anni.
Osservando i dipinti e il valore economico da essi raggiunto mi sono posto delle domande.
Ma perché questi pittori, autori di quadri spesso di piccole dimensioni, quasi delle miniature, spuntano sul mercato internazionale prezzi così elevati rispetto ai nostri pittori specialisti della natura morta ed attivi nel XVII secolo?
Sono loro che hanno delle valutazioni esagerate o sono i nostri artisti che sono sottostimati dal mercato?
Molti studiosi considerano che la Canestra di frutta della Pinacoteca Ambrosiana di Milano, dipinta da un giovane Caravaggio, costituisca il primo esempio o addirittura l’inizio del genere “natura morta” in Italia.
Infatti, tale soggetto non aveva ancora piena dignità in pittura in quanto ritenuto elemento meramente decorativo e di contorno e non protagonista assoluto di un’opera. Fu proprio nel corso del XVII secolo che trovò presso la nobiltà, gli alti prelati e i ricchi mercanti del tempo dei committenti appassionati. Si svilupparono così nella penisola tre principali scuole di questo filone artistico tipicamente barocco: quella romana (con interpreti come Meo Salini, Mario Nuzzi, Michelangelo Pace da Campidoglio e, in seguito, gli Spadino), quella lombarda (tra gli altri la dinastia dei Volò, Francesco Caldei, Evaristo Baschenis, Cristoforo Munari) e quella napoletana (con protagonisti i Recco, Paolo Porpora, Luca Forte, Giovan Battista Ruoppolo).
Inoltre, numerosi pittori nordici si trasferirono durante il Seicento proprio in Italia, specialmente a Roma, attratti dalla prospettiva di imparare un nuovo genere di pittura dai maestri italiani. Tra gli altri segnaliamo il tedesco Franz Werner von Tamm, il fiammingo Abraham Brueghel, della famosa dinastia dei Brueghel, attivo prima a Roma e poi a Napoli, Karl van Vogelaer, olandese, Christian Berentz, tedesco.
Di seguito elenco alcuni risultati d’asta di pittori fiamminghi nati alla fine del XVI secolo e pienamente attivi nella prima metà del XVII secolo.
Il primo nome che voglio indicare è quello di Ambrosius Bosschaert The Elder, nato ad Anversa nel 1573 e morto nel 1621 all’Aia.
Una delle sue ultime aggiudicazioni che ho trovato riguarda un dipinto dalle dimensioni non note aggiudicato a New York nel 2019 per 3.015.000 $ (circa 2.840.000 euro) [Figura 1].

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Figura 1. di Ambrosius Bosschaert The Elder, natura morta, 1607, siglato AB, Sotheby’s New York 30 gennaio 2019, lotto n. 26.

A Londra, nel giugno 2017, è stato venduto un suo quadro realizzato su rame (cm. 23,2 x 18,00) per 2.971.250 sterline (3.470.000 euro) [Figura 2]; nel dicembre 2014, sempre a Londra, c’è stata un’aggiudicazione (cm. 43 x 33) per 1.022.500 sterline (circa 1.120.000 euro) [Figura 3].

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Figura 2. di Ambrosius Bosschaert The Elder, natura morta, olio su rame siglato AB, cm. 23,2 x 18,00, Sotheby’s Londra, 21 giugno 2017, lotto n. 6.

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Figura 3. di Ambrosius Bosschaert The Elder, natura morta, cm. 43 x 33, Sotheby’s Londra, 3.12.2014 lotto n. 35.

Altri due passaggi in asta a New York: il 26 gennaio 2012 un dipinto su rame (cm 35,3 x 23,3), lotto n. 25, è stato venduto per 2.882.500 $ (2.720.000 euro) e il 10 novembre del 2014 un altro dipinto su rame (cm. 20,3 x 16,51), lotto n. 33, molto simile a quello di Figura 2, è stato aggiudicato 4.645.000 $ (circa 4.380.000 euro).
Troppo caro? Sopravvalutato? Se ha fatto e ancora raggiunge recentemente queste quotazioni una ragione ci sarà: il mercato lo premia come uno dei massimi interpreti della natura morta fiamminga.
Ma Ambrosius Bosschaert The Elder, almeno, è un artista noto, conosciuto anche tra i non specialisti …  ma il pittore Osias Beert the Elder (Anversa 1580-1624) il grande pubblico lo conosce?
Personalmente, non l’avevo mai sentito nominare. Eppure, un suo olio su tavola (cm. 53,3×74,60) è stato battuto a New York nel febbraio 2018 per 225.000 $ (circa 213.000 euro) [Figura 4] e un altro olio su tavola (cm. 72,7 x 105,5), in data 27 gennaio 2011, lotto 152, battuto per 902.500 $ (circa 850.000 euro). Quotazioni che i nostri maestri raggiungono, quando le raggiungono, con molta fatica.

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Figura 4. Osias Beert the Elder, natura morta, olio su tavola cm. 53,3 x 74,60, Sotheby’s New York, 1 febbraio 2018, lotto n. 37.

Chi conosce il pittore Jan Jansz. den Uyl the Elder (1595-1639)? Certamente il mercato internazionale se un suo quadro, di dimensione media (cm. 67,70 x 87,20) è stato aggiudicato a Londra nel luglio 2008 per ben 349.250 GBP (circa 408.000 euro) [Figura 5].

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Figura 5. pittore Jan Jansz. den Uyl the Elder, natura morta, cm. 67,70 x 87,20, Sotheby’s Londra 9 luglio 2008, lotto n. 32.

Proseguiamo?
Un olio su tavola (cm. 53 x 76,4) di Jacob van Hulsdonck (Anversa 1582 -1647) è stato battuto a New York nel gennaio 2010 per 1.874.500 $ (circa 1.770.000 euro) [Figura 6]; sempre a New York, in data 27 gennaio 2011, un olio su tavola di cm. 49 x 65, lotto n. 176, firmata IVHVLSDONCK.FE e siglata IVH, è stato aggiudicato per 722.500 $ (circa 680.000 euro) e a Londra, in data 5 dicembre 2012, sono state pagate 847.650 sterline (circa 990.000 euro) per aggiudicarsi un olio su tavola di una certa dimensione (cm. 71,5x 104, lotto n. 10), firmato VAN HULSDONK.FE e siglato allo stesso modo.

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Figura 6. Jacob van Hulsdonck, natura morta, olio su tavola cm. 53,3 x 76,40, Sotheby’s New York, 28 gennaio 2010, lotto n. 189.

Sono allora così abili questi mercanti olandesi nel promuovere e valorizzare i loro artisti, che firmano quasi tutti i loro lavori, una rarità per l’epoca? Oppure ci troviamo di fronte ad opere d’arte veramente e oggettivamente eccezionali e rare?
Di seguito elenco altri artisti e alcune loro quotazioni.
Clara Peeters (Anversa 1594-?): un olio su rame (cm. 16,6 x 13,5) è stato battuto a Londra nel 2018 per 634.000 sterline (circa 740.000 euro) [Figura 7]. Andando a ritroso nel tempo, nel 2015 a New York, un suo quadro (cm. 40,8 x 57,9), firmato CLARA PETERS con un’iscrizione SPES/FIDES sulla lama del coltello [Figura 8], è stato venduto per 605.000 $ (oltre 570.000 euro); in data 6 giugno 2007, a Londra, sono state pagate 434.900 sterline (circa 508.000 euro) per un olio su rame di cm. 26,6 x 21,9, lotto n. 182.

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Figura 7. Clara Peeters, natura morta, olio su rame cm. 16,6 x 13,5, Sotheby’s Londra, 4 luglio 2018, lotto n. 25.

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Figura 8. Clara Peeters, natura morta, cm. 40,8 x 57,9, Sotheby’s New York, 29 gennaio 2015, lotto n. 18.

Di Pieter Claesz (Bertchem, Anversa 1597 – Harlem 1661 Harlem), pittore apparentemente poco noto, sono stati venduti a New York nel 2019 un olio su tavola (cm. 44,5 x 61,0) datato 1629 per 2.535.000 $ (circa 2.390.000 euro) [Figura 9] e a Londra, in data 5 maggio 2017, un olio su tavola (cm. 41 x 61,5, lotto n. 56) per 956.750 sterline (circa 1.137.000 euro).

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Figura 9. Pieter Claesz, natura morta, 1629, olio su tavola cm. 44,5 x 61,0, Sotheby’s New York, 30 gennaio 2019, lotto n. 22.

Altro artista noto, Balthasar van der Ast (Middelburg 1593 – Delft 1657). Nel 2018, un suo olio su tavola (cm. 39,5 x 60) è stato battuto a febbraio a New York per 1.815.000 $ (circa 1.720.000 euro) [Figura 10]; poi Londra, in data 4 luglio 2018 un olio su rame (cm. 37,4 x 26, lotto n. 34) ha realizzato 730.000 sterline (circa 868.000 euro). In precedenza, sempre a Londra, il 5 dicembre 2012 è stato pagato 1.497.250 sterline (circa 1.780.000 euro) per un olio su tavola (cm. 36,5 x 50,5) [Figura 11] e il 9 luglio 2014 sono state sborsate 866.500 sterline (circa 1.030.000 euro) per un olio su tavola di cm. 40,8 x 27,6, lotto n. 5.

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Figura 10. Balthasar van der Ast, natura morta, firmato B.VAN DER.AST, olio su tavola cm. 39,5 x 60,0, Sotheby’s New York, 1 febbraio 2018, lotto n. 14.

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Figura 11. Balthasar van der Ast, natura morta, firmato B.VANDER.AST, olio su tavola cm. 36,5 x 65,5, Sotheby’s Londra, 5 dicembre 2012, lotto n. 7.

L’unico artista italiano vissuto in questo periodo che possa competere con questi pittori fiamminghi, sia nei soggetti che nelle quotazioni di mercato, è … una donna: Fede Galizia (Milano 1578? – 1630). Forse perché si avvicina nello stile e nei soggetti a quanto proposto da questi maestri fiamminghi.
Segnalo un suo dipinto di dimensioni non note battuto a New York nel gennaio 2019 per 2.415.000 $ (circa 2.277.000 euro) [Figura 12] e un dipinto assai simile (cm. 31,2 x 42,5, lotto n. 29) venduto a Londra in data 8 luglio 2015 per 1.565.000 sterline (circa 1.822.000 euro). Sempre a New York, una coppia di dipinti (cm. 27,3 x 38,7 ciascuno) è stata battuta il 1 febbraio 2018 (lotto n. 20), per 2.055.000 $ (circa 1.938.000 euro) [Figura 13].

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Figura 12. Fede Galizia, natura morta, olio su tavola (dimensioni ignote), Sotheby’s New York, 30 gennaio 2019, lotto n. 42.

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Figura 13. Fede Galizia, natura morta, olio su tavola (cm. 27,3 x 38,7 ciascuno), Sotheby’s New York, 1 febbraio 2018, lotto n. 20.

Scavalcando la metà del XVII secolo troviamo Jan Van Kessel The Elder (Anversa 1626 – 1679). La casa d’aste Sotheby’s vende a Londra nel luglio 2018 per 274.000 sterline (circa 319.000 euro) un quadro (cm. 46 x 67) attribuito alla sua bottega (circle), benché compaia la firma l. v. Kessel [Figura 14]. A New York, nel novembre 2014 era stato venduto per 509.000 $ (circa 480.000 euro) un olio su tavola che misura solo 12 x 14 centimetri circa [Figura 15].

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Figura 14. Jan Van Kessel The Elder (bottega?), natura morta, firmato L. V. KESSEL F.1660, olio su tavola, cm. 46 x 67, Sotheby’s New York, 4 luglio 2018, lotto n. 30.

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Figura 15. Jan Van Kessel The Elder, natura morta, firmato J. V. KESSEL F.A°1653, olio su tavola, cm. 11,5 x 14 Sotheby’s New York, 4 luglio 2018, lotto n. 30.

Altro pittore che ho sentito appena nominare: Jan Davidsz De Heem (Utrecht 1606 – Anversa 1684). A Londra, nel dicembre 2012, è stato battuto a 612.450 sterline (circa 713.000 euro) un suo olio su tavola (cm. 33 x 49,5) firmato J.de.heemf/A° 1653 [Figura 16] e in data 6 luglio 2017 (lotto 119) un dipinto su tavola di poco più grande (cm. 40,1 x 52,4, lotto n. 119), firmato J.De.heem.f, ha totalizzato 212.500 sterline (circa 247.500 euro).
A New York per un suo per “grande” olio su tela (cm. 55,5 x 66,5) firmato J.D.De.Heem, in data 29 gennaio 2015 (lotto n. 29), sono stati pagati 785.000 $ (circa 740.000 euro) [Figura 17].

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Figura 16. Jan Davidsz De Heem, natura morta, firmato J.DE.HEEMF/A°1653, olio su tavola, cm. 33 x 49,5, Sotheby’s Londra, 5 dicembre 2012, lotto n. 37.

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Figura 17. Jan Davidsz De Heem, natura morta, firmato J.DE.HEEM, olio su tela, cm. 55,5 x 66,5, Sotheby’s New York, 29 gennaio 2015, lotto n. 29.

E infine una pittrice: Maria von Oosterwijck (1630 – 1693), per me una sconosciuta. Eppure, a New York nel gennaio 2011 un suo olio su tela (cm. 97 x 77) viene battuto a 1.426.500 $ (circa 1.345.000 euro) [Figura 18].

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Figura 18. Maria von Oosterwijck, natura morta, olio su tela, cm. 97 x 77, New York 26 gennaio 2011 lotto n. 47.

Vogliamo continuare?
Allora prendiamo in esame anche i pittori fiamminghi nati nella seconda metà del Seicento e attivi anche nel secolo successivo. Forse il più famoso è Adriaen Coorte (Middelburg 1665 – 1707), il quale usa spesso la tecnica di dipingere su carta poi applicata su tavola. Nel dicembre 2014 a Londra viene aggiudicato per 3.442.500 sterline (circa 4.008.000 euro) un suo lavoro siglato AC (cm. 31,3 x 23,3) con una bella farfallina in picchiata su tre pesche [Figura 19]. Sempre da Sotheby’s, questa volta nella sua sede di Amsterdam, era stato aggiudicato in data 1 gennaio 2009 un dipinto simile (cm. 26,1 x 20,8, lotto n. 55) per 1.576.750 eur; nella stessa sessione per un dipinto su carta applicato su tavola (cm. 26,5×20,4) che rappresenta un bricco di coccio pieno di fragole sono stati pagati 1.520.750 euro [Figura 20].
A New York, in data 22 aprile 2015, un bel quadro (cm. 13,5 x 16,5, lotto n. 67) con un ramoscello di fiore di fragola e i suoi piccoli frutti è stato venduto per 2.050.000 $ (circa 1.933.000 euro).

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Figura 19. Adriaen Coorte, natura morta, 1693-1695, siglato AC, olio su carta montato su tela, cm. 31,3 x 23,3, Londra 3 dicembre 2014 lotto n. 37.

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Figura 20. Adriaen Coorte, natura morta, firmato A. COORTE, cm. 26,5 x 20,4, Amsterdam 1 dicembre 2009 lotto n. 54.

Ancora un artista da esaminare: Jan van Huijsum (Amsterdam 15.4.1682 – 8.2.1749). Un suo dipinto su rame (cm. 53,5 x 44), firmato Jan Van Huijsum fecit, è stato battuto a Londra nel dicembre 2014 per 326.500 sterline (circa 380.000 euro) [Figura 21]. Sempre a Londra nel luglio 2017 un suo quadro di cm 39,4 x 32,2 (lotto n. 57) ha toccato le 150.000 sterline (circa 175.000 euro).

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Figura 21. Jan van Huijsum, natura morta, firmato JAN VAN HUIJSUM FECIT, olio su rame cm. 53,5 x 44, Londra 3 dicembre 2014 lotto n. 5.

Per concludere altri due pittori, quasi omonimi.
Il primo è Jan van Os Middelharnis (23.2.1744-7.2.1808) di cui mostriamo un dipinto firmato J. Vas Os (cm. 49,7 x 38,8) battuto a Londra il 4 luglio 2007 (lotto n. 42) e venduto per 216.000 sterline (circa 252.000 euro) [Figura 22] (all. n. 38). A New York, in data 8 giugno 2017, un olio su tela firmato J. Van Os fecit (cm. 47,2×34,7, lotto n. 74) è stato aggiudicato per 87.500 $ (circa 82.500 euro).

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Figura 22. Jan van Os Middelharnis, natura morta, firmato J. VAN OS, cm. 49,7 x 38,8, Londra 4 luglio 2007 lotto n. 42.

Il secondo e ultimo artista preso in considerazione, Georgius Jacobus Johannes van Os (L’Aia 1782 – Parigi 1861) lavora ormai in pieno Ottocento. Una sua natura morta di fiori e frutta firmata G. J. J. Van Os fe (cm. 83,8 x 64,2), viene venduta a New York in data 8 giugno 2017 (lotto n. 76) a 168.750 $ (circa 159.000 euro) [Figura 23], mentre un suo quadro di fiori (cm. 82,00 x 66,1) passa di mano a Londra il 6 luglio dello stesso anno (lotto n. 192) per 100.000 sterline (circa 116.000 euro).

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Figura 23. Georgius Jacobus Johannes van Os, natura morta, firmato G. J. J. VAN OS FE, cm. 49,7 x 38,8, Londra 4 luglio 2007 lotto n. 42.

Una domanda nasce spontanea: ci troviamo di fronte alla grande abilità dei mercanti olandesi nel valorizzare il loro patrimonio storico?
Non si può dire che tutte le opere passate in asta che ho elencato non meritassero quelle quotazioni.  Assolutamente no! Il mercato è sovrano!
Non sarà allora che, siccome in Italia abbiamo Raffaello, Michelangelo, i Leonardo, Botticelli, Tiziano, Giorgione, Ghirlandaio, Caravaggio, Tiepolo e prima Masaccio, Giotto, Cimabue, Piero della Francesca, Antonello da Messina …, ne abbiamo troppi e troppo importanti?
Se, ad esempio, Mario dei Fiori (al secolo Mario Nuzzi, 1603-1673), fosse stato fiammingo, a quanto sarebbe stato proposto, oggi, sul mercato internazionale, un suo bel vaso di fiori commissionato probabilmente dalla famiglia Barberini, vista l’ape dipinta sul recipiente? [Figura 24].

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Figura 24. Mario Nuzzi detto Mario dei fiori, natura morta, olio su tela, cm. 86 x 68, collezione privata.

Perché non valorizzare come meritano i nostri pittori di natura morta, veri maestri nel settore tanto che attiravano artisti stranieri che venivano in Italia per lavorare nelle loro botteghe.
Si potrebbe allestire, per esempio, una bella mostra nel 2025 per i 400 anni dalla nascita di Michelangelo Pace da Campidoglio (1625-1669); tra l’altro, che sia nato proprio nel 1625 è una scoperta recente della studiosa Tiziana Trezzani, in quanto prima la storiografia ufficiale pensava che fosse venuto al mondo ben 15 anni prima, nel 1610: pittore interessantissimo che ha vissuto solo 44 anni, definito dall’abate Luigi Lanzi (un testimone ben poco incline alla retorica) come “eccellente nei frutti e quasi il Raffaello di tali pitture” (Gianluca Bocchi-Ulisse Bocchi, Pittori di natura morta a Roma:artisti italiani 1630-1750, Arti Grafiche Castelli, Viadana, Mn, 2005, p. 399).
La mostra vedrebbe il nostro come protagonista, con opere provenienti da prestigiosi musei internazionali che possiedono suoi dipinti come l’Ermitage di San Pietroburgo e il Louvre di Parigi, oltre che da altri musei e da collezioni private italiane e straniere. Inoltre, la rassegna potrebbe essere arricchita da altri dipinti sul tema della natura morta eseguiti da artisti italiani della sua stessa epoca e comunque vissuti nel XVII secolo. Una bella occasione per far apprezzare e rilanciare sul mercato artisti italiani di un filone pittorico sviluppatosi in piena età barocca, che all’estero, come abbiamo documentato, riscuote un notevole successo. Roma potrebbe essere la sede ideale per allestire questo evento, ospitandolo in uno dei suoi prestigiosi palazzi.

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L’autore, ex funzionario di banca ora in pensione si ritiene un appassionato di antiquariato e di storia dell’arte da sempre, particolarmente attratto dalla pittura antica e dall’ebanisteria di alta epoca. Si considera un piccolo collezionista che osserva con curiosità le dinamiche di un mercato complesso e bizzarro come quello del mondo dell’arte.

Luglio-Agosto 2022

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