L’incisione di “Sankta Kolbmann”

della Redazione di Antiqua 

Nel romanzo Il coraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani, a un certo punto, si parla della sankta kolbman “come era chiamata al Nord la donna che fa impazzire gli uomini”, raffigurata in un foglio di almanacco, di quelli che si vendevano nelle fiere delle Fiandre o del Palatinato e che i soldati di ventura del XVI secolo, epoca in cui si svolgono i fatti narrati, portavano con sé. L’immagine viene descritta come quella di una donna che, in posa involontariamente lasciva, scuote un albero carico di ometti mostruosi. Era questa posa a suscitare l’entusiasmo dei mercenari. Poche righe più sotto, l’autore aggiunge che la sankta kolbmann è la donna che comanda gli uomini, chiamata nei paesi del settentrione ‘la santa picchiauomini” che si collega a un’antica tradizione secondo la quale in molte città, in certi giorni di festa, “si divertivano a far comandare le donne” (M. Maggiani, Il coraggio del pettirosso, Universale Economica Feltrinelli, aprile 1997, p. 203).
Una ricerca in rete al fine di trovare altre notizie e soprattutto immagini della sankta kolbann si è rivelata infruttuosa. Non sappiamo se Maggiani si sia riferito a qualcosa di visto o se il foglio raffigurante la sankta kolbann sia solo frutto della sua fantasia.
Potrebbe allora esserci sotto un gioco intellettuale che proviamo a scoprire.
Nel corso della ricerca iconografica è stato trovato un foglio illustrato della Storia del Dottor Kolbmann [Figura 1], inciso nel legno da Niklas Stör (1503 circa-1562) attorno al 1530.

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Figura 1. Niklas Stör, Geschichte der Doctor Kolbmann, (Storia del Dottor Kolbmann), 1530 circa, xilografia cm. 38.6 x 26.1, Gotha (Turingia], Landesmuseum (Ducal Museum).

Niklas (o Niclas) Stör (o Stoer) era un disegnatore e intagliatore in legno (xilografo) di Norimberga e tra le sue numerose opere troviamo diverse rappresentazioni proprio di quei soldati di ventura presso i quali il foglio della sankta kolbmann si immagina circolasse [Figura 2].

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Figura 2. Niklas Stör, soldatenzug (plotone di soldati), 1530 circa, xilografia, ubicazione ignota.

Nel foglio di Figura 1 si parla anche di un certo Dottor Syman che ci consente di fare un significativo passo in avanti. Come Siemen – ma si tratta della stessa persona variamente denominata (Siemann, Sieman, Siman, Seman, Seemann) – lo troviamo associato al Dottor Kolbmann in un articolo del 1902 di certo Johannes Bolte dal titolo Doktor Siemen und Doktor Kolbmann, zwei Bilderbogen des 16. Jahrhunderts (Dottor Siemen e Dottor Kolbmann, due fogli illustrati del XVI secolo), citato in un saggio pubblicato nel 2008 a firma da Katja Altpeter-Jones sulla violenza coniugale nei testi tedeschi del XV e XVI secolo (nota 1). La Alpetor-Jones aggiunge (citando altra bibliografia) quanto segue: “The figure of Herr Sieman enjoyed considerable popularity. It appears in the works of several of the most prominent authors of the sixteenth century, among them Martin Luther …” (La figura del Sig. Sieman godette di una considerevole popolarità. Essa compare nei lavori di molto tra i più eminanti autori del sedicesimo secolo, tra cui Martin Lutero…). E ancora: “Herr Sieman also appears in sixteenth-century drama, as well as in woodcut illustrations” (Il Sig. Sieman appare inoltre nei drammi cinquecenteschi, così come nelle illustrazioni xilografiche).
Una ricerca più mirata sul Dottor Syman ha consentito di individuare una voce di Wikipedia molto significativa, corrispondente a un diminutivo di Sieman, ossia Simandl, espressione scherzosa di area germanica (Austria, Baviera) che indica un uomo sottomesso. Compare in opere letterarie, in sermoni morali, storie illustrate, proverbi, barzellette, giochi di carnevale e rappresentazioni popolari nell’accezione di chi si sottomette a una donna (nota 2).
Questa figura si collega a quella della vittima della “donna picchia uomini” di cui si diceva in premessa e, più in generale, alla tradizione del “mondo alla rovescia” in cui i ruoli si capovolgono e, in qualche particolare occasione, le donne comandano sugli uomini, i ricchi servono i poveri, gli animali fanno lavorare gli umani, ecc. (nota 3).
A questo punto, pensiamo che Maggiani abbia inventato la figura della sankta kolbmann come “santa picchiauomini” ispirandosi al personaggio di Syman/Sieman, protagonista di alcuni fogli illustrati del XVI secolo, e di averle dato il nome del sodale di quest’ultimo, ossia del Dottor Kolbmann.
Se così non fosse, ovvero se esistesse effettivamente una xilografia raffigurante la santa kolbmann, speriamo che Maurizio Maggiani legga questo articolo o che qualcuno, meglio informato, ci faccia una segnalazione.
È possibile che un’antica immagine di una donna che scuote una pianta carica di omini sia effettivamente esistita. La vediamo ripresa secoli più tardi e in un contesto completamente diverso in una cartolina postale che ha viaggiato negli Stati Uniti nel 1903 [Figura 3].

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Figura 3. Cartolina postale, 1903.

La donna scuote l’albero da cui cadono neonati in una posa maliziosa che ricorda quella della sankta kolbmann decritta sopra (nota 4).

NOTE

[1] Katja Altpeter-Jones, In Inscribing Gender on the Early Modern Body: Marital Violence in German Texts of the Fifteenth and Sixteenth Century, in Early Modern Women, vol. 3 autunno 2008, The University of Chicago Press, pp. 27-60. L’articolo di Joannes Bolte ciatato è stato pubblicato in Zeitschrift des Vere Volklkskunde 12, 1902, p. 296.
Con il termine Bilderbogen si intendono dei fogli illustrati di carattere popolare, costituiti, in genere, da un testo e da un’illustrazione, diffusi in area tedesca dopo l’invenzione della stampa.

[2] Vedi diffusamente: Wikipedia, Simandl, ad vocem [ Leggi].

[3] Il testo di riferimento è: Giuseppe Cocchiara, Il mondo alla rovescia, Bollati Boringhieri, Torino 1981, da cui è tratta una buona voce in Wikipedia [Leggi].

[4] Per quanto riguarda un’iconografia collegata, quella dell’albero delle meraviglie (der Wunderbaum), ovvero l’albero della fertilità, con chiare implicazioni erotiche e allusioni sessuali, si veda: Chiara Cocco, L’albero delle meraviglie, l’albero della fertilità: gli affreschi di Lichtenberg, Appiano e Massa Marittima, postato nel settembre 2013 nell’ottimo sito fillide.it [Leggi].

Marzo 2024

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Post-Scriptum
Poco prima dell’uscita dell’articolo abbiamo ricevuto una gradita mail da Maurizio Maggiani che era stato in precedenza contattato.
Ci scrive di non essersi inventato la sankta kolbmann e nemmeno l’immagine relativa, poiché quel romanzo è stato frutto di un ampio lavoro di ricerca. Tuttavia, essendo trascorsi circa trent’anni – il libro è uscito nel 1995 – Maggiani ricorda solo di essersi servito di una raccolta di immagini popolari risalenti alla Riforma e in particolare ai santi popolari della cultura fiamminga che a quel tempo era interessato ad approfondire.
Sembra quindi che la nostra interpretazione non sia pertinente, ma speriamo sia comunque apprezzata, nello spirito del romanzo, come fantasiosa ricostruzione di eventi possibili.