Immagini sacre celeberrime di autori meno noti
della Redazione di Antiqua (*)

Più o meno tutti ricordiamo la camera dei nonni o dei genitori con una Madonna con Bambino incorniciata in capo al letto. Alcune di queste immagini sono state realizzate da famosi artisti, basti pensare alla Madonna del Botticelli che si conserva a Milano al museo Poldi Pezzoli, diffusa in centinaia di migliaia di esemplari. Vi sono però opere che tutti conosciamo per averle viste riprodotte un’infinità di volte, ma non sempre ne conosciamo l’autore.

Pompeo Batoni (Lucca 1708- Roma 1787) è un pittore abbastanza noto, ma non tutti sanno che è l’inventore di una famosissima immagine del Sacro Cuore [Figura 1], dipinta su rame nel 1760 per la chiesa del Gesù a Roma.

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Figura 1. Pompeo Batoni, Sacro cuore di Gesù, 1760, Roma, chiesa del Gesù.

Non meno famosa è la “Madonnina” [Figura 2], ma credo ben pochi siano in grado di identificarne l’autore nel pittore autodidatta Roberto Ferruzzi (Sebenico, Dalmazia 1853-Luvigliano, Padova 1934).

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Figura 2. Roberto Ferruzzi, La Madonnina, 1897, ubicazione ignota (riproduzione).

Rappresenta una giovane, di soli unici anni all’epoca del ritratto, con in braccio il fratellino e il titolo iniziale era “Maternità”. Il dipinto ebbe un enorme e immediato successo e Ferruzzi vinse con esso la Biennale di Venezia nel 1897. Venne acquistato per una somma considerevole dalla ditta fotografica Alinari di Firenze che si riservarono ogni diritto di riproduzione prima di rivenderlo a un americano, dopo di che se ne perdono le tracce; pare addirittura che sia andato perso con l’affondamento della nave che lo trasportava in America.

E’ addirittura anonimo l’autore della Madonna del Rosario di Pompei [Figura 3], forse un pittore del XVII secolo seguace di Luca Giordano.

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Figura 3. Scuola di Luca Giordano, Madonna del Rosario di Pompei, XVII secolo, Pompei (Na), Santuario (riproduzione).

La storia di questo celeberrimo dipinto su tela che misura cm. 100×120 e che rappresenta la Madonna del Rosario con ai suoi piedi san Domenico e santa Caterina da Siena è piuttosto articolata. Pare sia stata trovata in pessime condizioni in un convento napoletano dal beato Bartolo Longo e portata a Pompei nel 1875 e affidata l’anno successivo al pittore Federico Maldarelli perché la restaurasse e trasformasse in santa Caterina da Siena l’originaria santa Rosa.

Di epoca moderna (1943) è l’immagine di Gesù Misericordioso [Figura 4] che in pochi decenni si è affermato come un’icona assoluta del mondo cristiano.

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Figura 4. Adolf Hyla, Cristo Misericordioso, 1943, Cracovia-Lagiewniki, convento della Congregazione delle suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. La scritta in polacco significa: “Gesù crediamo in te”.

E’ stata dipinta dal polacco Adolfa Hyla (di cui non si conoscono dati biografici) e si trova in Polonia a Cracovia-Lagiewniki, presso il convento della Congregazione delle suore della Beata Vergine Maria della Misericordia sulla tomba della santa polacca Maria Faustina Kowalska. Questo dipinto trae ispirazione da un soggetto analogo dipinto nel 1934, in presenza di santa Faustina, dal pittore polacco Eugeniusz Kazimirowski e attualmente conservato a Vilnius in Lituania, indicato dalle stesse suore di Cracovia come modello.

Lo spunto è stato tratto da una conferenza del dott. Marco Riccomini di Christie’s, Como 10 febbraio 2011.

(*) Questo articolo è stato originariamente pubblicato a firma Fausto Riva (nome di fantasia).