La flagellazione lignea del Sacro Monte di Varese e Butinone

della Redazione di Antiqua (*)

Il bassorilievo raffigurante la Flagellazione [Figura 1] appartiene a un ciclo della Passione in legno intagliato e dipinto che decorava la base dell’altar maggiore della Basilica di Santa Maria del Monte sopra Varese, sul quale era collocata la statua lignea trecentesca della Madonna col Bambino ancora in loco.

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Figura 1. Maestro di Trognano (?), Flagellazione, fine XV secolo, Santa Maria del Monte sopra Varese, Monastero delle Romite Ambrosiane.

Questo pannello, leggermente più grande rispetto agli altri tre, e quello della Crocifissione si trovano presso il monastero delle Romite Ambrosiane del Sacro Monte sopra Varese, mentre i pannelli dell’Andata al Calvario e della Deposizione si trovano presso le Civiche Raccolte di Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano.
Per quanto riguarda l’autore, i pareri degli studiosi non concordano. Accanto alla tradizionale attribuzione ai fratelli pavesi Giovanni Pietro e Giovanni Ambrogio de Donati, ha iniziato a farsi strada l’ipotesi di un Maestro di Trognano (dal nome della località in provincia di Pavia da cui proviene un Presepe abbastanza celebre, attualmente presso le Civiche Raccolte di Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano), che qualcuno vorrebbe identificare con l’intagliatore Bartolomeo da Como.
Non ci interessa entrare nel merito della disputa e rimandiamo a quanto riportato nel catalogo della mostra di Milano del 2005 sui Maestri della scultura in legno nel Ducato degli Sforza, dopo la quale non mi risulta siano emerse in proposito novità di rilievo (nota 1).
Sempre facendo riferimento alla scheda di Raffaella Ganna per il catalogo della mostra appena citata, l’esecuzione dei rilievi della Passione sarebbe da collocare nel nono decennio del XV secolo, entro il 1488, anno della venuta al Sacro Monte di Varese di Bernardino Butinonecui si deve molto probabilmente la decorazione dei rilievi” (nota 2).
A parte l’ipotesi di essersi occupato della colorazione dei rilievi lignei, il nome di Butinone era già stato associato al bassorilievo della Flagellazione proponendo un confronto con il dipinto della Madonna in trono col Bambino, angeli e i santi Giovanni Battista e Giustina della Collezione Borromeo all’Isola Bella [Figura 2]. Piuttosto che altri elementi, colpisce l’utilizzo dei motivi del muro sbrecciato, dei vani corrispondenti a pietre mancanti e soprattutto delle pietre che escono dal filo del muro, tutti appartenenti al lessico di Butinone, come appare in tutta evidenza nell’anteriore San Pietro di Longniddry [Figura 3].

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Figura 2. Bernardino Butinone, Madonna in trono col Bambino, angeli e i santi Giovanni Battista e Giustina, 1490-1495, Isola Bella, Collezione Borromeo.

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Figura 3. Bernardino Butinone, San Pietro, 1470-1475 circa, Longniddry, Gosford House, Collezione Earl of Wemyss and March.

Per quanto riguarda l’iconografia della scena principale, il rilievo ligneo del Sacro Monte costituisce una trasposizione pressoché esatta di una stampa di Andrea Mantegna [Figura 4].

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Figura 4. Andrea Mantegna, Flagellazione, xilografia, collezione privata.

Sorprende tuttavia che, evocando il nome di Butinone, a nessuno sia venuto in mente (almeno a quanto mi consta) di fare almeno un riferimento alla tavola dello stesso Butinone raffigurante il medesimo soggetto [Figura 5], conservata presso la Collezione Cagnola nella vicina Gazzada (Va) (nota 3).

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Figura 5. Bernardino Butinone, Flagellazione, Gazzada (Va), Collezione Cagnola (inv. DI.28).

Infatti sono notevoli le affinità per quanto riguarda la costruzione ad arco che delimita la scena e la pavimentazione a scacchiera.
In realtà, per quanto riguarda il primo aspetto, ciò vale solo in prima approssimazione perché la differenza principale che si riscontra tra la tavola di Butinone e il rilievo in legno dipinto e dorato consiste proprio nell’adozione, in quest’ultimo, di una prospettiva di tipo bramantesco.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, ossia il pavimento, si veda la stessa stampa di Mantegna di cui sopra e, dello stesso artista, il Transito della Vergine che si conserva al Prado di Madrid [Figura 6].

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Figura 6. Andrea Mantegna, Transito della Vergine, Madrid, Prado (Foto Anderson, Roma, AFVC).

Come già anticipato, non è questa la sede per tentare di dare un’identità al Maestro di Trognano o confutare la più recente attribuzione dei rilievi della Passione, tuttavia è impossibile non rimarcare che quando si è trattato nel 1485 circa di far realizzare la struttura lignea della pala d’altare eseguita da Bernardino Butinone e Bernardo Zenale per la basilica di San Martino e Santa Maria Assunta a Treviglio (Bg) a essere incaricati furono proprio i De Donati.

NOTE

[1] Ganna R. in AAVV, Maestri della scultura in legno nel Ducato degli Sforza (catalogo mostra), Silvana, Milano 2005, p. 116 e ss.

[2] I documenti del 1488 che attestano la presenza di Butinone al Sacro Monte di Varese, due testamenti e una professione di fede di suor Illuminata Alciati sono pubblicati in Silvano Colombo, Il Santuario di Santa Maria del Monte sopra Varese, Nicolini, Gavirate (Va), 2004, pp. 103-104.
Si ringrazia Laura Marazzi per la segnalazione.

[3] Di quest’opera ci siamo già occupati proprio in merito a questioni prettamente iconografiche [Leggi].

(*) Questo articolo è stato pubblicato su Antiqua nell’aprile 2017 a firma Andrea Bardelli.

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