Precisazioni su Carlo Antonio Lanzani, intagliatore

di Andrea Bardelli

Nel maggio del 2010 è stato pubblicato su Antiqua un articolo che suggeriva di attribuire su base morfologica il coro della chiesa di sant’Alessandro a Milano all’intagliatore Carlo Antonio Lanzani [Leggi] [Figura 1].

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Figura 1. Carlo Antonio Lanzani (attr.), coro ligneo, Milano, Sant’Alessandro.

Quando l’articolo è stato scritto, era già uscito un volume dedicato ad Andrea Lanzani, il più famoso pittore suo fratello, dove si parla di Carlo Antonio in modo del tutto marginale. Il testo scritto da Silvia Colombo e Marina dell’Omo, edito nel 2007 da Officina Libraria, parla di Carlo Antonio solo in quanto fratello di Andrea e non fa alcun cenno all’ipotesi da noi sostenuta, ma contiene numerose informazioni che consentono di mettere meglio a fuoco la figura di questo talentuoso intagliatore.
Ci viene confermato che Carlo Antonio Lanzani è nato a Milano e non a Lodi e ne viene precisata la data: 1639. Il resto della famiglia, oltre che dal padre Giovanni Battista e dalla madre Caterina Bisnati, era costituito da Giuseppe (1631), sacerdote, Andrea (1641), il noto pittore, Giacinto, speziale e da un’unica sorella Marta. Si dice anche che il padre provenisse da Meda, in base alla presenza di interessi terrieri in quella zona. Questa constatazione non ci pare di per sé decisiva, quindi continuiamo a propendere per un’origine lodigiana della famiglia, per quanto proprio a Meda abbiano operato dei Lanzani come falegnami – la cui attività inizia però solo nel 1780 circa.
Carlo Antonio lavora come intagliatore a Lodi già nel 1674 e vi si trasferisce con la moglie Camilla nel 1681 (quindi prima della data del 1688 che già conoscevamo), come risulta dagli Stati delle Anime della parrocchia della Cattedrale, dai quali si evince che con lui vivevano una serva e dai due ai quattro operai. Carlo Antonio continua però a mantenere rapporti con Milano se, come sosteniamo, realizza attorno al 1682 il coro ligneo di sant’Alessandro. La sua presenza nel capoluogo lombardo è comunque documentata in diverse altre occasioni, come nel 1692 per alcuni investimenti immobiliari fatti con il fratello Andrea. Sempre a proposito di Sant’Alessandro, ricordiamo che il fratello Andrea sarà chiamato nel 1694, dodici anni dopo, a concludere la decorazione a fresco del presbiterio della stessa chiesa, definita “il principale cantiere di decorazione barocca di quegli anni”, di pertinenza però di altri artisti come Filippo Abbiati e Federico Bianchi. Similmente, nel 1699 lo stesso Andrea affrescherà l’abside della chiesa dell’Incoronata a Lodi dove Carlo Antonio aveva realizzato il coro ligneo tra il 1691 e il 1697.
Il coro dell’Incoronata è probabilmente la sua ultima opera, anche se si ha notizia di una cornice in finto marmo per l’altare della Madonna della quale Carlo Antonio avrebbe fatto dono nel 1699.
Al suo catalogo si possono aggiungere altre opere, alcune delle quali note solo attraverso i documenti, eseguite presumibilmente tra il 1670 e il 1690 a Lodi e in varie località del Lodigiano: Castiglione d’Adda, Sordio, Livraga, e del Pavese come Miradolo Terme.
Portato a termine il cantiere dell’Incoronata, è probabile che egli abbia progressivamente abbandonato l’attività di intagliatore per dedicarsi all’amministrazione di varie proprietà immobiliari provenienti da lasciti ereditari e da sagaci investimenti. Carlo Antonio Lanzani muore a Lodi nel 1711.

A corredo dell’articolo, pubblichiamo un Regesto, l’elenco delle opere e una bibliografia

Regesto
Ove non diversamente indicato, le notizie sono tratte da Colombo-Dell’Omo 2007, molte delle quali riprese da Landolfi 1992 e Baroni 2002-03 che costituiscono le principali fonti specifiche su Carlo Antonio Lanzani

1639
Carlo Antonio Lanzani nasce a Milano nel 1639 da Giovanni Battista e Caterina Bisnati. Suoi fratelli sono Giuseppe (1631), sacerdote, Andrea (1641), il noto pittore e Giacinto, probabilmente il più giovane, speziale nella contrada di san Tommaso in terra amara dove risiedeva la famiglia, che sposa nel 1677 Anna Maria Rivolta; aveva poi una sorella Marta che si sposa con Gerolamo Maderna di Saronno nel 1674.
1674
Il Monte di Pietà di Lodi lo paga per un’opera non pervenuta.
1681
Trasferimento a Lodi con la moglie Camilla.
1682
Esecuzione del coro di sant’Alessandro a Milano (Bardelli, Antiqua)
1686-1692
Opere documentate per la chiesa della Maddalena di Lodi (Daccò 2003; Colombo-Dell’Omo 2007)
1688
5 agosto, vendita immobiliare a suo favore (Landolfi 1992)
1689
In data 20 aprile riceve il pagamento di un modello di legno del coro [inteso come ambiente] dell’Incoronata di Lodi da inviare all’architetto papale Carlo Fontana per un giudizio del progetto realizzato da un tutt’ora ignoto architetto milanese (Landolfi 1992)
1691
In data 18 ottobre vengono tagliati i legni per la realizzazione del coro dell’Incoronata di Lodi e gli viene affidata l’esecuzione dello stesso.
1692
In data 15 giugno acquista insieme al fratello Andrea una casa in San Nicolao in Porta Vercellina a Milano e, in data 13 settembre, una casa presso san Martino al Corpo, sempre a Milano.
In data imprecisata esegue la cornice dell’altare di S. Maria in Monte Aureto a Miradolo (Fonte internet)
1693
Attorno al 1693, sta lavorando al coro dell’Incoronata di Lodi [Figura 2].

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Figura 2. Carlo Antonio Lanzani, coro ligneo, Lodi, chiesa dell’Incoronata (fotografia 1930 circa).

1694
Sposa a Lodi Giacinta Borgia.
1695
15 marzo, transa con Andrea a proposito dell’eredità dell’altro fratello Giuseppe,
6 maggio, battesimo del figlio Giuseppe Antonio.
1696
26 maggio, contrazione di un debito con certo Alessandro Carminati (Landolfi 1992)
1697
In data 14 agosto riceve il compenso per il coro dell’Incoronata di Lodi, affrescata da Andrea solo nel 1699.
1698
Prende dimora nel quartiere san Lorenzo a Lodi.
1699
28 aprile, in occasione della risoluzione del debito di cui sopra, risulta risiedere nel quartiere di San Lorenzo (Landolfi 1992)
1699
in agosto, realizza, dona (“… et questo è stata opera sua donata alla madona …”) e fa collocare sull’altare maggiore “L’ancona nuova finta di marmore, con scalini …, con la sua cornice” (Landolfi 1992)
1711
Muore nella parrocchia di san Lorenzo, nella quale aveva preso dimora nel 1698 e sarà sepolto presso le agostiniane di sant’Agnese.

Opere
1674
Opera non pervenuta pagatagli dal Monte di Pietà di Lodi.
1682
Coro di sant’Alessandro a Milano (Bardelli, Antiqua).
1686-1692
Opere documentate per la chiesa della Maddalena di Lodi (Daccò 2003; Colombo-Dell’Omo 2007).
1689
Modello di legno del coro [inteso come ambiente] dell’Incoronata di Lodi (Landolfi 1992).
1691-1697
Coro dell’Incoronata di Lodi.
1692
Cornice dell’altare di S. Maria in Monte Aureto a Miradolo (Fonte internet)
1699
Ancona decorata a finto marmo per l’altar maggiore [dell’Incoronata ?]

Senza data
Arredi lignei per la chiesa dell’Assunta a Castiglione d’Adda.
Arredi lignei per la chiesa di san Bartolomeo a Sordio (Gatti Perer 1967; Barone 2002-2003; Colombo-Dell’Omo 2007) [Figura 3 e 4].

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Figure 2 e 3. Carlo Antonio Lanzani, Coro e confessionale (particolari), Sordio (Lo), San Bartolomeo.

Arredi lignei per la chiesa di san Martino a Livraga.
Arredi lignei per la chiesa la cattedrale di Lodi.

Bibliografia
-Maria Luisa Gatti Perer, La chiesa parrocchiale di san Bartolomeo, Studi e ricerche nel territorio della provincia di Milano, Amm.Prov.Milano, 1967 (internet)
Francesco Landolfi, Francesco de Lemene e il coro dell’Incoronata di Lodi. Nuovi documenti e precisazioni, Arte Lombarda 1992/2 n. 101 p. 86.
E.Colle, Mobile Barocco in Italia, Electa, Milano 2000, p.399
A. Barone, Carlo Antonio Lanzani: l’attività artistica nel lodigiano, tesi di laurea, Università degli studi di Pavia, 2002-2003
G. Daccò, La Maddalena di Lodi. Storia arte fede, Lodi 2003
Silvia Colombo-Marina dell’Omo, Andrea Lanzani, Officina Libraria, Milano 2007-
A. Bardelli, Il coro ligneo di Sant’Alessandro a Milano, Antiqua, maggio 2010 (vedi link sopra).

Prima pubblicazione: Antiqua.mi, gennaio 2012

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Sullo stesso argomento (oltre a quanto sopra citato):
Notizie inedite sull’intagliatore Carlo Antonio Lanzani di Giovanni Vanini (luglio 2013) [Leggi ] che aggiorna e modifica in parte quanto contenuto in questo e nel precedente articolo e contiene una versione arricchita e aggiornata del Regesto.