Scrivania intarsiata firmata Alessandro Sabbatini, Terni

della Redazione di Antiqua

Grande scrivania da centro, dotata di un cassetto sotto il piano e di due file di tre cassetti ciascuna ai lati del vano centrale; sui lati della facciata anteriore si aprono due ante. Il mobile è lastronato in noce, riccamente intarsiato e filettato in acero [Figure 1 e 2].

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Figure 1 e 2. Alessandro Sabbatini, Scrivania intarsiata, Terni, 1830 circa, cm. 81 x 150 x 74,5, Pesaro, collezione privata.

Il piano, la facciata anteriore e i fianchi sono decorati da un pannelli in scagliola sottile a fondo nero nei quali sono affogati intarsi raffiguranti grifoni alati, delfini, animali esotici, conchiglie, un grande vaso di fiori e altri motivi vegetali; altri intarsi dello stesso genere decorano la fronte dei cassetti e delle ante [Figura 3].

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Figura 3. Dettaglio del piano.

Le lesene ai lati dei cassetti sono intarsiate con legni di colore contrastante, così da farle sembrare scanalate.
Sotto il piano scorre un piano estraibile foderato in cuoio inciso e dorato, centrato da monogramma PG, sul cui bordo esterno si legge la firma: Alessandro Sabbatini, Terni [Figura 4].

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Figura 4. Particolare della firma.

La base del mobile è decorata da semiovuli ebanizzati e poggia su otto piedi torniti.
Non si hanno notizie sull’ebanista umbro che firma questa scrivania, il quale da sfoggio di notevoli doti tecniche e dimostra di possedere una grossa personalità, pur traendo ispirazione sia dalla mobilia toscana, sia da quella napoletana dell’epoca.
Più in generale, il mobile si inquadra nell’ambito della produzione intarsiata in voga negli anni trenta dell’Ottocento, quando al decoro di gusto Carlo X, incentrato sull’intarsio scuro in campo chiaro, si avvicenda l’intarsio con rapporto cromatico invertito.


(*)
questo contributo è stato redatto in data 10 aprile 2006 e pubblicato su Antiqua.mi sotto forma di scheda.

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