Sono spagnoli alcuni cassoni “biellesi” del XVII secolo
ovvero
Diamo a Biella quel che è di Biella e alla Spagna quel che è della Spagna

di Andrea Bardelli

Gli sviluppi di alcune ricerche su mobile regionale mi obbligano a un ravvedimento tardivo.
Nel 2006 pubblicavo sul mensile Cose Antiche un articolo intitolato Cassoni Biellesi [Leggi] in cui mettevo in evidenza, mostrandone due esemplari, una tipologia di cassoni databili alla seconda metà del XVII secolo, che una serie di indizi riconducevano alla città di Biella in Piemonte.
Il primo cassone proveniva dal mercato antiquario ed era datato 1681 (in didascalia era riportata erroneamente la data 1861) e veniva messo in relazione con un esemplare datato 1686 pubblicato dal Pedrini che qui abbiamo l’occasione di mostrare [Figura 1].

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Figura 1. Bottega biellese, cassone, 1686 (A.Pedrini, Il mobilio, gli ambienti e le decorzioni nei secoli XVII e XVIII in Piemonte, Itala Ars, Torino 1953, p. 221 n. 409, allora nella collezione Blotto Baldo di Biella).

Alla serie appartiene sicuramente anche un cassone proposto in asta da Pitti nel maggio 1993 sul quale sembra di leggere la data 1714 che starebbe a dimostrare una certa longevità di questo modello [Figura 2].

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Figura 2. Bottega biellese, cassone, 1714 (?), Casa d’Aste Pitti, maggio 1993 n. 342.

L’altro cassone che illustrava l’articolo del 2006 era stato da me inserito, pur con qualche distinguo, indotto dal fatto che il catalogo della casa d’aste presso la quale era stato presentato specificava la sua provenienza da Biella, cosa piuttosto rara data la laconicità che in genere caratterizza i cataloghi d’asta [Figura 3].

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Figura 3. Bottega spagnola, cassone, XVII secolo, Finarte giugno 1993 n. 97.

Oggi possiamo dire, attraverso alcuni riscontri, che quest’ultimo cassone è di provenienza spagnola. Si veda, ad esempio, il confronto con un cassone spagnolo, del tutto simile come impianto decorativo, passato in asta presso Semenzato nel 2011 [Figura 4].

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Figura 4. Bottega spagnola, cassone, XVII secolo, Semenzato novembre 2011 n. 441.

Tra l’altro, la didascalia in catalogo specificava che la cartella centrale si apre ad anta celando un tiretto, una costruzione abbastanza tipica dell’ebanisteria spagnola, quanto del tutto inusuale in quella italiana.
Altri termini di paragone li possiamo ricavare agevolmente da una ricerca in rete sul mercato antiquario, caratterizzato da una migliore conoscenza e da maggiore trasparenza rispetto al passato [Figure 5 e 6].

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Figura 5. Bottega spagnola, cassone, definito fine del XVIII secolo (?), mercato antiquario (Antichità Di Maggio, Nicosia, En).

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Figura 6. Bottega spagnola, cassone, XVII secolo, mercato antiquario (Antichi Ricordi, Rossano, Cs).

Prima pubblicazione: Antiqua.mi, settembre 2019
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